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Più che di una ninna nanna si tratta di una tiritera priva di filo logico, in cui le parole sono usate per il loro suono e non per il loro significato, che veniva raccontata ai bambini per farli addormentare, in tempi in cui Carosello non era ancora arrivato. La “Conchetta”, da cui prende il nome questa filastrocca, è una specie di attrezzo in legno concavo, simile ad una culla. (traduzione a destra) |
Nina nana la cuncheta la mi ma l'è andè la messa a caval d'una civetta la civetta la caschi trentasì s'in'amazzò s'in'amazzò chi puviren che j andeva te mulen s'una cossa d'un capon da purtè ma frè Simon e frè Simon un'gnera uiera la badessa cla magneva pen e pes "Demni un crej enca mu me mitil a là sa che bancon". Sota e bancon ujera un spec-c sota e spec-c ujera un vec-c e vec-c us ciameva Bigion.
Tre dunzeli da marid una la cusa, una la taja una la fa i capell ad paja da purtè mi lazaren i lazaren chi zira in tera cun la speda e la curatela la curtela tenta goza da furè agli ureci mi cocch "Cu-cu, cu-cu".
By Nasa |
Ninna, nanna della conchetta mia mamma è andata a messa a cavallo d' una civetta la civetta cadde giù, se ne uccisero trentasei. Si uccisero quei poverini mentre andavano al mulino con la coscia di un cappone da portare a frate Simone. Frate Simone non c'era, c'era invece la badessa che mangiava pane e pesce "Datene un poco anche a me, mettetelo là sopra il bancone". Sotto al bancone c'era uno specchio e sotto lo specchio c'era un vecchio il vecchio si chiamava Bigion. Tre ragazze da marito: una cuce, una taglia, una fa i cappellini di paglia da portare ai delinquenti i delinquenti che girano per il mondo con la spada ed il pugnale, con il pugnale tanto appuntito da forare le orecchie ai cucoli. Cu-cu, cu-cu. |
Dolce e triste questa filastrocca natalizia che fa pensare alle mura dei castelli ed a quelle dei borghi medioevali. (traduzione a destra) |
Oh son, oh soN
Oh son oh son che t’caman sal mura
Vin t’io-c ad sta creatura
Vin ma io-c e nu faj de mal
Propria adss c’lariva Nadal.
by Ron |
Sonno, sonno
Sonno, sonno che vai per le mura
vieni negli occhi di questa creatura, vieni negli occhi e non fargli male
proprio ora che sta arrivando Natale. |
Di questa filastrocca esistono versioni diverse. Ne riportiamo due altrettanto simpatiche e giocose. (traduzione a destra) |
1. La moj de gal l'è chesca da caval l'è chesca cul a mol e la s'è rota e col.
2. La moj de gal l'è chesca da caval l'ha s'è fata un po' mel e la è cursa de spizial e spizial un l'ha putù guarì la mojde gal la è cnu murì
By Alen |
1. La moglie del gallo è caduta da cavallo è caduta culo a mollo e si è rotta il collo.
2. La moglie del gallo è caduta da cavallo si è fatta un po' male ed è corsa dallo speziale (farmacista). Lo speziale non l' ha potuta guarire la moglie del gallo è è stata costretta a morire. |
Mena, mena morta E’ una cantilena-ninna nanna che si raccontava ai bambini, la sera, togliendo loro le scarpe, esaminando mani e piedini per vedere se e quanto erano sporchi. I bambini se ne stavano abbandonati in braccio alla mamma la quale al momento di dire “bim, bom,… colpiva (piano) con la mano abbandonata, la bocca del bambino. Il gioco stava tutto lì, nel farsi coccolare e nell’imparare a rilassare i muscoli per farsi colpire dalla propria mano. (traduzione a destra)
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Ste pidin l'è bel Quest l’è e su fradel Cavema un sas Andema a spass Andem a coj la legna Sla legna us fa e fog Mena mena morta Bosa ma la porta Bosa me purton Bim bom, bim bom! |
Questo piedino è bello, questo è suo fratello. Togliamo un sassolino, andiamo a spasso, andiamo a raccogliere la legna con la legna si fa il fuoco. Mano mano morta, bussa alla porta, bussa al porton, bim bom, bim bom! |
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